Touch è un un lavoro che unisce percezione visiva e percezione tattile, si compone di 6 calcografie a secco.
La percezione di un’opera d’arte può avvenire attraverso una singola modalità sensoriale o in maniera multisensoriale, combinando assieme informazioni che raggiungono differenti sensi. Negli ultimi anni, le neuroscienze cognitive hanno studiato la maniera in cui il nostro cervello arriva a formulare giudizi estetici. Tuttavia, la stragrande maggioranza degli studi si sono focalizzati sulla vista ed, in maniera notevolmente minore, è stato studiato l’udito. Su come costruiamo giudizi tattili si sa molto poco. Fino ad ora gli studi che hanno cercato di comprendere come definiamo la ‘bellezza’ di uno stimolo tattile, o del cosa possa essere considerate ‘bello’ al tatto, hanno riguardato individui non vedenti o ipovedenti. Tuttavia esplorando tattilmente un’opera d’arte ci si può rendere conto di come non sia cosi ovvio trasporre ciò che noi sappiamo sulla vista al tatto. Ci possiamo rendere conto di come l’esperienza sia qualitativamente differente e di come le informazioni, visiva e tattile (e anche quelle uditive), possano essere combinate. Facendo considerazioni simili, i neuroscienziati hanno iniziato ad occuparsi della percezione artistica adottando un’ottica multisensoriale che sta contribuendo a rivelare affinità e divergenze intorno ai meccanismi cognitive e percettivi alla base delle nostre valutazioni estetiche. MASSIMILIANO ZAMPINI
Opera realizzata in collaborazione con Iter, Unione Ciechi di Trento, Biblioteca Civica G. Tartarotti e Maurizio Marinelli. Evento di presentazione da parte del professor Massimiliano Zampini-CIMeC e Francesco Traverso nella cornice di Mart up! Vivi il museo, in concomitanza con la Giornata del Contemporaneo – AMACI.