Luglio 26, 2008
quotidiano e trascendenza Osvaldo Maffei con M.A. Marisa Brun, Maria Stoffella e G.V.Laurence Feininger. dal 26 luglio|ore 18. S.Anna presso S Pietro TN
Il "sublime tecnologico" Tutte le avanguardie artistiche di questo secolo si sono confrontate con le nuove tecnologie. Anche la produzione artistica recente (l’ambito cristiano compreso), subisce inevitabilmente l'enorme influenza dell’innovazione tecnologica. Nell'intervista rilasciata da Mario Costa alla trasmissione televisiva e telematica sui problemi della comunicazione Media Mente il 02-06-1996, egli ci spiega cosa si intende per "sublime tecnologico". Mario Costa, che è interessato agli scenari di intelligenza collettiva, già anticipati da Teilhard de Chardin ed al concetto di intelligenza collettiva sviluppato da Levy, giunge alla conclusione che teorizza la fine della soggettività artistica, ribadendo che la figura dell'artista che tende alla proprietà assoluta dell'opera è defunta. Oggi, secondo lui, non interessa più la riproducibilità dell'opera d'arte, ma piuttosto la sua producibilità elettronica in tempo reale.
Egli sostiene che la dimensione nella quale le nuove tecnologie hanno collocato la situazione antropologica in generale è quella di un soggetto debole, di un soggetto sopraffatto da qualche cosa che non è soggetto. In linea con questa prospettiva l’opera, intitolata appunto il "sublime tecnologico", ci interroga sulla nozione di oltrepassamento dell'arte, ed è un esperienza collocata al di là di quelle che erano le categorie specifiche dell'artistico, vale a dire: il soggetto, l'espressione, la creatività, lo stile. Le componenti tecniche, dell’opera plurimediale "Il sublime tecnologico"
L‘incisione sulla CPU, che si può osservare anche sulle decorazioni delle fasce di seta, è un monogramma simile al monogramma di Cristo che interfaccia lo schermo video. Questo simbolo, che unisce il monogramma Jesus Hominum Salvator con lo standard di videoregistrazione Video Home System rappresenta metaforicamente la dimensione plurimediale in cui il rito cristiano di questi ultimi decenni è immerso: anche se il VHS è, oramai, quasi obsoleto, questo nuovo lavoro ci invita a riflettere in modo consapevole e responsabile su questa nuova sfida che la storia ci offre.