Accanto alla fonte del borgo, nella chiesetta romanica di S. Pietro in Vincoli in “Campo” (VR) il presepe è realizzato su un piccolo albero spoglio carico di pecorelle allineate sui rami e dirette verso il nido al centro; dentro vi è adagiato un bambino. Un bambino arrivato attraverso la mulattiera che si dirige verso il paese con su di una piccola portantina. I Canti della Stella del gruppo vocale “Gaudeamus” lo accompagnano.
Il piccolo borgo diroccato di origine medievale, incastonato fra le rocce, gli ulivi, il timo e i lecci, sulle pendici gardesane del monte Baldo deriva il suo nome “Campo” da un’ incredibile abbondanza di significati: porzione di terreno coltivato o adibito a pascolo; area delimitata per attività diverse; settore di studi; accampamento militare; piazza veneziana, sfondo araldico; zona elettromagnetica, spazio che si abbraccia con l’occhio o con un obiettivo. Il loro minimo comune denominatore è il concetto di spazio che chiude al suo interno qualcosa; proprio come il significato di presepe che secondo alcuni indica un luogo che recinge.
Dunque CAMPO presso Brenzone, posto a debita distanza dai flussi della gardesana e dei mercatini natalizi, sembra vocato intrinsecamente ad ospitare i presepi. Inoltre il 28 Dicembre 2013 la cometa Ison si resa visibile a occhio nudo vicino alla costellazione della Vergine, quasi ad inverare le parole del Protovangelo di Giacomo:“…stavo camminando ed ecco non camminavo più. Guardai in aria e vidi che l’aria stava quasi attonita, guardavo la volta del cielo e la vidi immobile e gli uccelli del cielo erano fermi […] e insomma tutte le cose erano distratte dal loro corso”.