Nuovo Cineforum Rovereto quest’anno ospita la mostra Vertigine. Una installazione di Osvaldo Maffei, nella chiesa di S.Osvaldo quartiere di Santa Maria Rovereto.
Mostra che potremmo definire “eponima”: Osvaldo ospita Osvaldo, e la sua arte si appropria dei suoi spazi la cui modalità di visita, in linea coi tempi, nulla toglie alla sua fruizione. Infatti l’installazione sarà visitabile da una persona alla volta.
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“…la scala offre un simbolismo completo: essa è come un ponte verticale che si eleva attraverso tutti i mondi, permettendo di percorrerne l’intera gerarchia passando di piolo in piolo; nello stesso tempo i pioli sono i mondi stessi, cioè i diversi livelli o gradi dell’Esistenza Universale.”
Guenon, Simboli della Scienza sacra
In differenti tradizioni religiose, esoteriche e filosofiche, il valore simbolico della scala si configura come un comune accesso ad un ordine superiore, un supporto all’elevazione spirituale e morale cui accedere attraverso la successione verticale dei pioli. L’ascensione evidenzia uno scarto, l’opposizione e forse la riconciliazione tra visibile e invisibile, terra e cielo, materia e spirito. La tradizione iconografica che identifica la scala con la tensione ascensionale muta nelle scale a chiocciola del Filosofo in meditazione di Rembrandt che si avvolgono nell’ignoto verso l’alto e giù verso il basso. Più avanti le scale impossibili di Escher che salgono e scendono senza più un sopra e un sotto destabilizzano definitivamente la percezione imprigionandoci in un ciclo infinito.
La verticalità propone l’ascesi, la conquista di un’altitudine simbolica e materiale, la vertigine coincide con uno stupore straordinario ed estatico. Ma da lassù si può manifestare anche un disturbo dell’equilibrio, uno smarrimento.
La scala di legno e ferro recuperata da Maffei è un perfetto object trouvé posizionato, con fedeltà verso la pratica duchampiana più pura del ready-made, senza ulteriori interventi estetici, modificandone solamente il contesto, che trasforma l’oggetto nella nuova cornice espositiva da supporto per il lavoro ad attivatore di immaginari. Spostata da un deposito polveroso alla chiesa di Sant’Osvaldo, ma nel corso del secolo scorso movimentata dai tecnici dentro al vivace teatro Zandonai, la scala evoca simbologie e iconografie sedimentate in diverse tradizioni e collega idealmente gli spazi pubblici con quelli privati, il dietro le quinte con il palcoscenico, i tempi della sosta forzata con l’urgenza di movimento e cultura.
Francesca Piersanti
Osvaldo Maffei (Rovereto, 1963). Laureato in Scienze Cognitive, è un artista che da sempre indaga le potenzialità e i limiti del pensiero scientifico e del linguaggio. A partire dagli anni Ottanta affianca alla pittura la sperimentazione di linguaggi come la video-installazione e la performance. I suoi lavori , che spaziano dalla ricerca intorno all’arte sacra, tattile, installativa e performativa, attingono alle memorie private e collettive e sono sempre site-specific.
Lavori precedenti legati al tema
L’indagine sul sacro e sulla verticalità è presente in molti lavori tra cui Iride del 1998, realizzato nella chiesa di S.Sebastiano a Calliano,
VHS, evento parallelo di Manifesta 7 del 2008 nella chiesa di san Martino presso Cei,
Toxic Code. Omaggio ad Alan Turing a Palazzo Fedrigotti nel 2010.
Per chi volesse approfondire il mio rapporto con il borgo di Santa Maria allego questa serie di video sul Walkshow condotto da Carlo Infante con Osvaldo Maffei per le strade di Borgo Santa Maria, Rovereto. Una produzione di Davide Ondertoller e Sara Maino di Portobeseno del 2012.